La storia di un nome

          La storia di un nome

Sono il papà di Tiziana e desidero rendervi partecipi di una mia personale testimonianza. Pochi giorni dopo il 6 dicembre 1992, giorno in cui Tiziana ha concluso la sua vita terrena, una sera dopo cena il 15 dicembre 1992, sentimmo suonare il campanello d’ingresso di casa nostra.  Aprii la porta e vidi con grande gioia Agostino, Alberto, Francesco e Gustavo. Li feci accomodare in soggiorno e mi dissero che avevano una cosa importante da chiedermi. Erano venuti in rappresentanza degli “amici del patronato“, gruppo costituito da genitori e giovani che amano ritrovarsi assieme, nel Centro Parrocchiale di San Giuseppe in Padova, per condividere uniti, come un tempo avveniva nei Paesi, momenti di gioia e amicizia.

Vennero per chiedermi di essere il presidente di una “associazione” che, quella sera, vollero nascesse in ricordo di Tiziana.  Avevo chiamato anche mia moglie Maria Laura e mio figlio Daniele, ma io che ero il più diretto interessato al progetto, non ero certo nella condizione migliore per poter accettare. Chiesi un attimo di pazienza per riflettere.  Il mio primo impulso fu quello di rifiutare, ma istintivamente il mio pensiero andò a   Tiziana. Mi trovavo di fronte ad una scelta: dire sì alla proposta    oppure rifiutare e rifugiarmi nella quotidianità delle cose.

E’ la seguente domanda che mi posi allora, ma anche quella che mi faccio oggi di fronte a scelte importanti:                                                           “Se Tiziana fosse qui, in questo momento, che scelta farebbe?”            Non ebbi dubbi e seppure con molta difficoltà accolsi la proposta.   Fu la prima volta che percepii come genitore, che i nostri figli possono insegnarci molto. Il più delle volte, siamo invece noi che crediamo di essere… i loro docenti.

Si trattava allora di trovare un nome da dare all’associazione, ma quale? Ci furono varie proposte, ma non erano condivise da tutti.

Ricordo che mi alzai, non ne rammento la ragione, ma so che inconsapevolmente andai nella cameretta di Tiziana, per prendere qualcosa. Vidi la scrivania, schiusi il cassetto e notai il suo portafoglio, lo presi e lo portai in soggiorno dai miei amici, lo aprii, c’erano ancora dei soldi… pochi come era sua abitudine…, la carta d’identità una immagine di qualche santo protettore, che ognuno di noi penso tenga con sè…

Tra le varie cose estrassi un foglietto sgualcito, lo dispiegai e per la prima volta ne lessi con i miei amici il contenuto: era una preghiera che Tiziana aveva trovato un anno prima, a Natale del 1991 nel Duomo di Asiago, dove andavamo con tutta la famiglia, per qualche giorno di riposo.

La preghiera recitava così:

Ci scambiammo quel piccolo pezzo di carta, poi Gustavo ruppe il momentaneo silenzio e disse: “Ed allora sarà sempre festa per te”  questo è il nome da dare all’Associazione.

Dimostrai in un primo momento la mia perplessità sulla lunghezza del nome, poi qualcuno mi fece notare che quel nome lasciava trasparire significativamente l’essenza di Tiziana.

Ci trovammo tutti d’accordo e… voluta da questo gruppo di “amici del patronato”, da molte famiglie, allargata poi ai molti compagni di scuola dell’Istituto Scientifico Nievo della meravigliosa 5C del 1992, ora laureati e sposati con figli, che hanno conquistato Tiziana facendole apprezzare la gioia di vivere, questa associazione ha lo scopo di aiutare e sostenere giovani che necessitano di aiuti finanziari per gli studi, accompagnandoli  fino alla laurea.

Ad oggi 2025 i giovani laureati sono 35.

(testimonianza pubblicata nel libro “Colpi di Luce” nel 2002)